Ristrutturare per risparmiare: la nuova sfida degli edifici italiani
Direttiva EPBD: Verso edifici a emissioni zero 🌍
30/10/2024

L’Italia, come tutti gli Stati membri dell’Unione Europea, è tenuta a rispettare la Direttiva EPBD (Energy Performance of Buildings Directive). L’adozione della direttiva richiede al Paese di implementare politiche e misure mirate a migliorare l’efficienza energetica degli edifici, in linea con gli obiettivi europei di riduzione delle emissioni e di transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio.
La nuova Direttiva EPBD rappresenta un passo cruciale per migliorare l’efficienza energetica degli edifici e raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione entro il 2050.
Punti salienti della direttiva:
- Ristrutturazione energetica obbligatoria: Gli edifici con le peggiori prestazioni energetiche (classi energetiche G ed F) dovranno essere oggetto di interventi di miglioramento entro il 2030 e raggiungere almeno la classe E. Questo ha l’obiettivo di ridurre drasticamente il consumo energetico del parco immobiliare esistente.
- Entro il 2030, le ristrutturazioni dovranno coinvolgere il 15% degli immobili non residenziali.
- Entro il 2033, il 26% degli edifici con le prestazioni energetiche peggiori dovrà essere riqualificato.
- Il 43% degli immobili meno efficienti, secondo le definizioni della Direttiva, dovrà essere riqualificato energeticamente. In Italia, secondo i dati ISTAT, ci sono circa 12 milioni di edifici residenziali, e sarà necessario intervenire su circa 5 milioni di edifici dalle prestazioni più scadenti.
- Edifici a energia zero (ZEB): Al fine di conseguire la neutralità climatica entro il 2050, a partire dal 2030 i nuovi edifici dovranno essere a energia quasi zero (dal 2028 gli edifici pubblici), ossia caratterizzati da un altissimo livello di efficienza energetica e dall’utilizzo di fonti rinnovabili. I nuovi edifici dovranno rispettare standard elevati di isolamento, efficienza degli impianti e integrazione di energie rinnovabili (come fotovoltaico, pompe di calore, ecc.). Per gli edifici esistenti, il raggiungimento dell’obiettivo emissioni zero è previsto entro il 2050.
- Classificazione energetica trasparente: La direttiva EPBD richiede una maggiore trasparenza nella certificazione energetica degli edifici, già regolamentata in Italia dall’Attestato di Prestazione Energetica (APE). I nuovi requisiti prevedono una pubblicazione più chiara delle prestazioni energetiche degli edifici, con l’obiettivo di incentivare i cittadini e le imprese a migliorare l’efficienza dei propri immobili. Viene inoltre introdotto il Passaporto di Ristrutturazione, uno strumento per pianificare miglioramenti energetici progressivi.
- Riduzione delle emissioni di gas serra: Il pacchetto di misure della EPBD contribuisce in modo significativo agli obiettivi di neutralità climatica dell’UE, considerando che il settore edilizio rappresenta circa il 36% delle emissioni di CO2 in Europa.
- Integrazione digitale e smart building: La direttiva promuove l’utilizzo di tecnologie digitali per il monitoraggio e la gestione energetica degli edifici, aprendo la strada agli smart building. Questi edifici intelligenti adotteranno soluzioni come la domotica, i sistemi di monitoraggio dell’energia e l’automazione per ottimizzare i consumi.
La Direttiva EPBD non solo riduce l’impatto ambientale degli edifici, ma rappresenta anche un’opportunità di crescita per il settore delle costruzioni sostenibili e per il miglioramento dell’efficienza energetica.
Obiettivi intermedi per gli edifici:
Per gli edifici residenziali:
- Ridurre il consumo medio di energia primaria del 16% entro il 2030
- Ridurre il consumo medio di energia primaria del 20-22% entro il 2035.
Per gli edifici non residenziali:
- 16% entro il 2030
- 26% entro il 2033
Le sfide per l’Italia
L’adeguamento alla direttiva EPBD richiederà un impegno significativo in termini di investimenti e coordinamento tra governo centrale, regioni e comuni. Le principali sfide comprendono:
- Adeguamento normativo: L’Italia dovrà aggiornare la propria normativa edilizia per allinearsi ai nuovi standard europei previsti.
- Costo delle ristrutturazioni: Pur con gli incentivi esistenti, la ristrutturazione energetica degli edifici rappresenta una spesa considerevole, soprattutto per i proprietari privati.
- Scadenze e obblighi:
- Dal gennaio 2028, gli edifici pubblici di nuova costruzione dovranno essere ZEmB (Zero Emission Buildings). Per tutti gli altri edifici, l’obbligo scatterà dal 2030.
- Entro il 2028, tutti gli edifici di nuova costruzione dovranno essere dotati di impianti fotovoltaici; per gli immobili ristrutturati, il termine è spostato al 2032.
- Dal gennaio 2025, non saranno più incentivabili l’acquisto e l’installazione di generatori a combustibili fossili. Le nuove costruzioni e le grandi ristrutturazioni non potranno quindi prevedere impianti alimentati da fonti fossili, a eccezione dei sistemi ibridi e a idrogeno.
Sarà quindi necessario rafforzare le politiche già in atto, promuovere ulteriori incentivi e garantire il supporto necessario a cittadini e imprese per rispettare la direttiva EPBD e contribuire efficacemente alla transizione energetica. Ciascuno Stato membro infatti dovrà predisporre un piano nazionale di ristrutturazione degli edifici e integrarlo nel proprio PNIEC (Piano Nazionale per l’Energia ed il Clima).
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